"Ed ecco la mia vita
Giunta sino all’orlo
Come un vaso d’alabastro
Infrango innanzi a Te
"

Boris Pasternák

E, per questo, fiduciosa: ”Sta comprando una scala per il Paradiso”.
Tutti noi, giovani di allora, ma anche meno giovani, questa scala per il paradiso la volevamo.
La voleva tutto il Mondo…
Chi se la procurava con sensazioni estreme demandate a droghe et similia e chi, invece, con il furore delle passioni ‘politiche’.
Chi -come me, e tanti altri- si donava a qualcosa pieno di amici sotto il comun denominatore della parola “Comunità”.
Non terapeutica (allora ancora non esistevano) e nemmeno di beni.
Comunità per orfani disseminati dal Concilio Vaticano II, ed erano i cosiddetti ‘Movimenti’ di Fede.
Un Movimento di Fede è stata la mia scala per il Paradiso.
E -negli anni- accanto a tante belle emozioni, mi ha portato ad esplorare i lati nascosti della putritudine umana.
L’eroe dei due mondi, l’imputato S. che ha ‘intrepidamente‘ combattuto contro le ‘infamanti accuse’ dei PM del processo Maugeri, quello che chi non diceva che era tutto un complotto contro di lui, anzi, perché no? contro la Fede cristiana, quello che lui era un uomo d’onore e gli altri tutti dei pulcinella, quello che non ha mai truffato lo Stato, il prossimo o i suoi amici, ecco che in quattro e quattr’otto ‘patteggia’ e si attribuisce tutto quello che aveva vigorosamente rinviato al mittente: firma un pezzo di carta e rinnega tutto quello per cui è riuscito a tirar su un teatrino infernale durato 7 lunghi anni, trascinando la moglie in ben tre processi e facendole sequestrare la casa.
Lui ‘accetta gli addebiti’ in toto e se ne va -dopo essersi fatto cancellare 8 anni e 9 mesi di galera in un attimo- sereno, al bar dei servizi sociali.
Tanto era tutto uno scherzo…
Mica crederete che, poi, sarebbe realmente andato a pagare il suo debito, uno che ai tempi dei ‘servizi d’ordine’ contro i Katanga del Movimento Studentesco, costretto suo malgrado dalla stazza, a fingersi un difensore del povero ciellino che attacchinava preso di mira dagli ultras di sinistra, potesse veramente rischiare di prendersi lui un ceffone o una stangata in testa come i peones qualunque -suoi fratelli di fede- invece regolarmente facevano!
Dài! Non scherziamo!
Bastava il trucco del fischietto: utilissimo per generare confusione e, fingersi dei ‘loro’, mimetizzarsi con i forti anziché coi deboli, sia pure fratelli, appunto, nella fede.
Evvia ! Basta essere i soliti retorici buonisti che si mettono ancora a parlare di morale, come se ci fosse una qualche etica che conti al di fuori di quella del proprio tornaconto personale, dài!

“C’è una signora che è sicura che sia oro tutto quello che luccica
e sta comprando una scala per il Paradiso
(…)
c’è una scritta sul muro,
ma lei vuole essere sicura
perché-come tu sai-talvolta le parole hanno
due significati”.

Che le parole hanno ‘talvolta due significati’ capita di scoprirlo, negli anni, un po’ a tutti, soprattutto agli entusiasti (boccaloni, cioè) come la sottoscritta.
Un bel giorno, anche a me, è toccato arrivarci… Magari un po’ in ritardo rispetto a quel lontano 1971 in cui mi avviavo ad entrare per la prima volta nel mio Liceo di provincia e dove avrei incrociato la mia personale ‘scala per il paradiso’.

“C’è un uccello che canta
talvolta tutti i nostri pensieri sono sospetti
e questo mi stupisce
e questo mi stupisce
c’è una sensazione che provo guardando ad Ovest
e il mio spirito grida di andarsene”

Sì, io credevo , molti credevamo, di andarcene realmente là, dove i pensieri potevano cessare di essere sospetti.
Poi… processi, galera, sospetti-di quelli veri, grevi, pesanti, mistificanti-ancora sospetti.
E gente che non ti saluta perché metti in dubbio che la scala per il Paradiso, come alla signora dei Led Zeppelin, faccia talora vedere un po’ troppo oro in tutto quello che luccica…
E intanto ti ricordi che quando varcavi la soglia del tuo Liceo pronta ad afferrare con ambo le mani -ed il cuore di supporto-, la tua Scala, non immaginavi che un giorno avresti trovato una vecchia foto sbiadita.
Vi figura un santo -per ora- non riconosciuto ufficialmente, cardinale per lunghi anni, quelli di piombo, qua, a Milano, che svetta sorridente dentro la sua tonaca nera di Rettore di seminario con accanto un piccolo satiro, anche lui in tonaca, ma da seminarista, che sgomita per farsi ritrarre in prima fila accanto a lui, il ‘capo’.
Ma proprio quello vicino al Cardinal Colombo, allora Professore di Liceo al seminario di Venegono, se pure allora ancora piccolo e dal volto di satiro, è esattamente quello che a te stravolgerà tuta la vita.
Il piccolo satiro, una volta cresciuto, fonderà un Movimento e del figlio di emigrati che troverà nell’uomo che ti spingerà in prima persona a sposare, farà un ‘modello’ che indicherà a tutto il resto dei suoi seguaci.

“Ooooooh questo mi stupisce davvero
ooooh e questo i stupisce davvero
e si mormora che presto, se tutti noi intoniamo
la melodia
il pifferaio ci condurrà alla ragione
e albeggerà un nuovo giorno
per coloro che aspettavano da lungo tempo
e le foreste risponderanno con una risata”

Meno male che le foreste rideranno.
Io ho cessato di farlo da tempo.
Per esempio : da quando il verbo ridere lo sentivi  usato  dal  satiro che , una volta cresciuto ,e divenuto Fondatore di Movimenti, per le sue battute, alcune delle quali riuscivano  a far sbiancare persino il figlio del bronx  da me sposato, che poi me le veniva a raccontare allibito.
“Pensate -così il Fondatore a tavola col suo gruppo ‘ristretto’ di fidi collaboratori- pensate, diceva ai suoi giovani, mi raccontava il futuro marito, come rideremo una volta in cielo, rivedendo tutte le seghe che ci siamo fatti “!
Io, avvinghiata alla mia scala per il Paradiso, non permetterò che un piccolo satiro diventato qualcuno grazie ad oceanici happenings dove istrioneggiava con bravura fuori del comune, azzeri (dato lui stesso come 100) il 20% non suo, che da Maestri veri aveva ricevuto e, nonostante se stesso e il suo protagonismo, è riuscito a far giungere fino a noi.
Fino a me.
Nel ’71 i Led Zeppelin premonitori cantavano:

”Se c’è trambusto nella tua siepe, non ti allarmare
È solo la pulizia di Maggio
Si, ci sono due strade che puoi percorrere
Ma a lungo andare c’è sempre tempo per cambiare strada”

Cambiare strada.
Non  precisamente voltar gabbana
Solo così, oggi, e sempre, ci sarà chi, compiendo un’ ‘inversione di termini’, anche sul testo dei Led Zeppelin, per amore della vita, per lottare contro il nulla, per avere ancora il coraggio di guardarsi allo specchio la mattina, lascerà che:

“Our souls taller than our shadows”