Via Crucis al Colosseo venerdì santo 2005
Card. J. Ratzinger
Ti adoriamo Cristo e Ti benediciamo
Perché con la Tua santa Croce hai redento il mondo.
I)
Mt 27,22-23.26
Signore, sei stato condannato a morte perché la paura dello sguardo altrui ha soffocato la voce della coscienza.
Accade sempre così, lungo tutta la storia, che degli innocenti vengano maltrattati, condannati, uccisi.
Quante volte , anche noi, abbiamo preferito il successo alla verità, la nostra reputazione alla giustizia.
Dona forza , nella nostra vita, alla sottile voce della coscienza, alla Tua voce.
Guardami come hai guardato Pietro dopo il rinnegamento. Fa che il Tuo sguardo penetri nelle nostre anime e indichi la direzione alle nostre vite.
A coloro che il Venerdi santo hanno urlato contro di te, il giorno di Pentecoste hai donato la commozione del cuore e la conversione.
E così hai dato speranza a tutti noi.
Dona anche a noi, sempre di nuovo, la grazia della conversione.
II)
Mt 27, 27-31
Signore Ti sei lasciato deridere ed oltraggiare.
Aiutaci a non unirci a coloro che deridono chi soffre ed è più debole. Aiutaci a riconoscere in coloro che sono umiliati ed emarginati il Tuo volto.
Aiutaci a non scoraggiarci davanti alle beffe del mondo quando l’obbedienza alla Tua volontà viene messa in ridicolo.
Tu hai portato la Croce e ci hai invitato a seguirti su questa via.
Aiutaci ad accettare la Croce, a non sfuggirla, a non lamentarci e a non lasciare che i nostri cuori si abbattano di fronte alle fatiche della vita.
Aiutaci a percorrere la via dell’amore e obbedendo alle sue esigenze a raggiungere la vera gioia.
III)
Is 53, 4-6
Signore Gesù il peso della Croce ti ha fatto cadere per terra.
Il peso del nostro peccato, il peso della nostra superbia ti atterra. Ma la Tua caduta non è segno di un destino avverso, non è la pura e semplice debolezza di chi è calpestato.
Sei voluto venire incontro a noi che , per la nostra superbia, giacciamo a terra.
La superbia di pensare che siamo in grado di produrre l’uomo, ha fatto sì che gli uomini siano diventati una sorta di merce, che vengano comprati e venduti, che siano come un serbatoio di materiale per i nostri esperimenti, con i quali speriamo di superare da noi stessi la morte, mentre, in verità, non facciamo altro che umiliare sempre più profondamente la dignità dell’uomo. Signore aiutaci perché siamo caduti. Aiutaci ad abbandonare la nostra superbia distruttiva e, imparando dalla Tua umiltà, a essere rialzati di nuovo.
IV)
Lc 2, 34-35.51
Santa Maria Madre del Signore , sei rimasta fedele quando i discepoli sono fuggiti.
Come hai creduto- quando l’Angelo ti annunciò ciò che era incredibile- che saresti divenuta madre dell’Altissimo, così hai creduto nell’ora della sua più grande umiliazione. E’ così che , nell’ora della Croce, nell’ora della notte più buia del mondo, sei diventata Madre di tutti noi credenti, Madre della Chiesa.
Ti preghiamo, insegnaci a credere ed aiutaci affinché la fede diventi per noi coraggio di servire, gesto d’amore che sa servire e condividere la sofferenza.
V)
Mt 27, 32; 16,24
I soldati usano del loro diritto di coercizione e mettono la croce addosso a lui, Simone di Cirene, robusto uomo di campagna.
Quale fastidio deve aver provato nel trovarsi improvvisamente coinvolto nel destino di quel condannato!. Fa quello che deve, certo , ma con molta riluttanza. Da quell’incontro involontario però , è scaturita la fede.
Il mistero di Gesù, camminando accanto a Lui e condividendone il peso della croce gli ha toccato il cuore. Signore , a Simone di Cirene hai aperto gli occhi ed il cuore donandogli, nella condivisione della Croce, la grazia della fede. Aiutaci ad assistere chi soffre anche se questa chiamata fosse in contraddizione con i nostri progetti e le nostre simpatie.
Donaci di riconoscere che è una grazia poter condividere la croce degli altri e sperimentare che proprio così siamo in cammino con te e possiamo costruire il Tuo corpo, la Tua Chiesa.
VI)
Is 53, 2-3 ; Salmi 27, 8-9
Signore donaci l’inquietudine del cuore che cerca il Tuo volto. Proteggici dall’ottenebramento del cuore che vede solo la superficie delle cose. Donaci quella schiettezza e purezza che ci rendono capaci di vedere la tua Presenza nel mondo.
Quando non siamo capaci di compiere grandi cose, donaci il coraggio di una bontà umile.
Imprimi il Tuo volto nei nostri cuori. Così che possiamo, dopo averTi incontrato, mostrare la Tua immagine al mondo intero.
VII)
Lament. 3, 1-2.9.16
Signore Gesù è il nostro peso a farti cadere. Ma sii Tu a rialzarci, perché da soli non riusciamo ad alzarci dalla nostra polvere.
Liberaci dal potere di quella concupiscenza che rende il nostro cuore una pietra e donaci un cuore di carne, un cuore capace di vedere.
Distruggi il potere delle ideologie, cosicché gli uomini possano riconoscere che sono intessute di menzogne.
La cristianità, stancatasi della fede ha abbandonato il Signore: le grandi ideologie, come la banalizzazione dell’uomo che non crede più a nulla e si lascia semplicemente andare, hanno costruito un nuovo paganesimo, un paganesimo peggiore, che volendo accantonare definitivamente Dio, ha finito per sbarazzarsi dell’uomo.
Non permettere che il muro del nostro materialismo diventi insuperabile.
Fa che Ti percepiamo di nuovo.
Rendici sobri ed attenti per poter resistere alle forze del male ed aiutaci a riconoscere i bisogni interiori ed esteriori degli altri e così a sostenerli.
Rialzaci così che possiamo rialzare gli altri. Donaci speranza in mezzo a tutta questa oscurità, perché diventiamo portatori di speranza per il mondo.
VIII)
Lc 23, 28-31
Sentire Gesù che rimprovera le donne che Lo seguono e piangono su di Lui, ci fa riflettere. Forse intende che non serve compiangere a parole e sentimentalmente chi soffre, il mondo che soffre, mentre poi la nostra vita continuerà come sempre.
Non siamo noi forse , nonostante tutte le nostre parole di sgomento di fronte alle sofferenze ed al male, troppo inclini a banalizzare il mistero di questo male?
Dell’immagine di Dio e di Gesù , alla fine, non ammettiamo forse solo l’aspetto dolce ed amorevole, cancellando quello del Giudizio?
Ma, guardando alle sofferenze del Figlio, vediamo tutta la serietà del peccato, vediamo come debba essere espiato fino alla fine per poter essere superato.
Il male non può continuare ad essere banalizzato dinnanzi all’immagine del Signore che soffre.
Ci mostri il Signore la serietà della nostra responsabilità, il pericolo reale di essere trovati in ultimo colpevoli ed infecondi.
Fa Signore che non ci limitiamo a camminare accanto a te, offrendo soltanto parole di compassione.
Convertici e donaci una vita nuova.
IX)
Lament 3, 27-32
Signore spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. Ed anche nel Tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano.
La veste ed il volto così sporchi della Tua Chiesa ci sgomentano, vedendola alla deriva verso un secolarismo senza Dio.
Quante volte si abusa del santissimo sacramento della Sua Presenza , in quale vuoto e cattiveria del nostro cuore Egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di Lui!
Quante volte la Tua parola viene distorta ed abusata!
Quanta poca fede c’è in tante teorie! Quante parole vuote!
Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che nel sacerdozio dovrebbero appartenere completamente a Lui!
Quanta superbia, quanta autosufficienza!
Quanto poco rispettiamo il sacramento della Riconciliazione nel quale Egli sempre ci aspetta per rialzarci dalle nostre cadute!
Con la nostra caduta Ti trasciniamo a terra e satana se la ride, perché spera che Tu non riuscirai più ad alzarti da questa caduta: spera che Tu, trascinato nella caduta della Tua Chiesa, resterai a terra sconfitto.
Tu però Ti rialzerai. Ti sei rialzato: sei risorto e puoi rialzare anche noi.
X)
Mt 27, 33-36
Signore Gesù sei stato spogliato delle Tue vesti, esposto al disonore, espulso dalla società.
Il Signore sperimenta tutti gli stadi ed i gradi della perdizione degli uomini, e ognuno di questi gradi è, in tutta la sua amarezza, un passo nella redenzione: è proprio così che Egli riporta a casa la pecorella smarrita. Ma proprio così, Signore, Tu dai significato a ciò che appare privo di significato.
Proprio così ci fai riconoscere che Tuo Padre tiene nelle sue mani, Te, noi ed il mondo.
Donaci un profondo rispetto dell’uomo in tutte le fasi della sua esistenza e in tutte le situazioni nelle quali noi lo incontriamo.
Donaci la veste di luce della Tua Grazia
XI)
Mt 27, 37-42
Gesù è inchiodato alla Croce. La sindone di Torino ci permette di avere un’idea dell’ incredibile crudeltà di questa procedura.
Tutto il Suo corpo è martoriato; le parole del Salmo si sono avverate: ”Ma io sono un verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo”.
Fermiamoci dinnanzi a questa immagine di dolore, davanti al Figlio di Dio sofferente.
Guardiamo a Lui nei momenti di presunzione e di godimento facile, in modo da imparare a rispettare i limiti e vedere la superficialità di tutti i beni che accaparriamo puramente materiali.
Guardiamo a Lui nei momenti di calamità ed angustia, così da riconoscere che proprio allora siamo vicinissimi a Dio.
Tu che ti sei fatto inchiodare e hai sofferto senza fughe e compromessi, aiutaci a non fuggire di fronte a ciò che siamo chiamati ad adempiere.
Aiutaci a farci legare strettamente a Te.
Aiutaci a smascherare quella falsa libertà che ci vuole invece allontanare da Te.
XII)
Giov 19, 19-20
Sopra la Croce di Gesù-nelle due lingue del mondo di allora, greco e latino, e nella lingua del popolo eletto, l’ebraico- c’è scritto chi Lui è .
Il re dei Giudei.
Il Figlio promesso di Davide.
Pilato, il giudice ingiusto, è diventato profeta, suo malgrado..
Davanti all’opinione pubblica mondiale , viene proclamata la regalità di Gesù.
Gesù stesso non aveva accettato il titolo di Messia, in quanto avrebbe richiamato un’idea sbagliata, tutta umana di potere e di salvezza.
Ma adesso il titolo può stare lì pubblicamente, sopra il Crocifisso.
Egli è diventato , così, davvero il Re del mondo.
Ora ha compiuto radicalmente il mandato dell’amore, ha compiuto l’offerta di se stesso, e proprio così, ora, Egli è la manifestazione del vero Dio, di quel Dio che è l’Amore.
Ora sappiamo chi è Dio.
Signore Gesù, nell’ora della Tua morte il sole si oscurò. Sempre di nuovo Tu sei inchiodato alla Croce. Proprio in quest’ora della storia viviamo nell’oscurità di Dio.
Il Suo volto appare oscurato ed irriconoscibile. Ma proprio sulla Sua croce si è fatto riconoscere. Proprio da lì ha trionfato.
Aiutaci a riconoscere in quest’ora di oscurità e turbamento, il Tuo Volto. Fa che la Tua salvezza si manifesti
XIII)
Mt 27, 54-55
Signore, sei disceso nell’oscurità della morte. Ma il Tuo corpo viene raccolto da mani buone, ed avvolto in un candido lenzuolo.
La fede non è morta del tutto, il sole non è del tutto tramontato.
Quante volte sembra che Tu stia dormendo.
Com’è facile che noi uomini diciamo a noi stessi: ‘Dio è morto’.
Fa che , nell’ora dell’oscurità, riconosciamo che comunque Tu sei lì.
Non lasciarci da soli quando tendiamo a perderci d’animo.
Aiutaci a non lasciarTi solo.
Donaci una fedeltà che resista nello smarrimento e un amore che ti accolga nel momento più estremo del Tuo bisogno, come la Madre tua che ti avvolse di nuovo nel suo grembo.
Aiutaci: aiuta i poveri ed i ricchi, i semplici ed i dotti a vedere attraverso le loro paure ed i loro pregiudizi, e tutti noi ad offrirti la nostra capacità, il nostro cuore, il nostro tempo, preparando così il giardino in cui può avvenire la Resurrezione.
XIV)
Mt 27, 59-61
Dal sepolcro risplende in ogni tempo la promessa del chicco di grano dal quale viene la vera manna, il Pane di vita , nel quale Tu stesso ti offri a noi.
La Parola eterna, attraverso l’incarnazione e morte, è diventata la Parola vicina: Tu ti metti nelle nostre mani e nei nostri cuori affinché essa cresca e porti frutto.
Tu doni Te stesso affinché noi abbiamo il coraggio di perdere la nostra vita per finalmente trovarla.
Sopra la sepoltura di Gesù risplende il mistero dell’Eucarestia.
Aiutaci ad amare sempre di più il Tuo mistero eucaristico e a venerarlo, vivendo veramente di te, pane vivo disceso dal cielo.
Aiutaci a rendere percepibili le tracce della Tua vita in questo mondo.
Il sepolcro è vuoto perché il Padre non ti “abbandonò negli inferi, né la Tua carne vide la corruzione”.
No, Tu non hai visto la corruzione: sei risorto ed hai dato spazio alla carne trasformata nel cuore di Dio.
Fac me vere tecum flere,
Crucifixo condolere,
donec ego vixero