"Ed ecco la mia vita
Giunta sino all’orlo
Come un vaso d’alabastro
Infrango innanzi a Te"
Boris Pasternák
Sento la necessità e la bellezza di comunicare contenuti tratti dal Magistero di J.Ratzinger .
La scelta sia dei brani, sia delle parti all'interno dei brani da me ritenute più interessanti, è totalmente personale.
L'omelia durante la celebrazione dell'ora terza all'inizio della prima congregazione generale del sinodo dei vescovi
(Udienza generale 14 Giugno 2012)
Aprire la nostra mente ed il nostro cuore alla Presenza del Signore, alle Sue parole, alla Sua azione dipende dall’incontro quotidiano con Lui, dalla frequenza ai sacramenti.
Sulla Teologia e lo studio della Bibbia
(...) L'Università e la società, l'umanità, infatti, hanno bisogno di domande, ma hanno bisogno anche di risposte.
Lectio divina san Giovanni in Laterano - 11 Giugno 2012
Perché, per essere discepoli di Cristo, non è sufficiente conoscere i ‘valori’ cristiani?
dall’Introduzione di J .Ratzinger
a “Il Vangelo di fronte al disordine mondiale”
M.Schooyans, Paris 1997
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, a gloria del Divin Padre.
Amen.
Un contesto come quello accademico invita in modo del tutto peculiare ad entrare di nuovo nel tema della crisi di cultura e di identità, che questi decenni pongono non senza drammaticità sotto i nostri occhi. L'Università è uno dei luoghi più qualificati per tentare di trovare le strade opportune per uscire da qs situazione. Nell'Università infatti si custodisce la ricchezza della Tradizione che permane viva nei secoli -e proprio la Biblioteca è uno strumento essenziale per custodire la ricchezza della tradizione- in essa può essere illustrata la fecondità della verità quando viene accolta con autenticità con animo semplice ed aperto.
(...) La scienza, tuttavia, pur donando generosamente, dà solo ciò che deve donare.
L'uomo non può riporre nella scienza e nella tecnologia una fiducia talmente radicale e incondizionata da credere che il progresso scientifico e tecnologico possa spiegare qualsiasi cosa e rispondere pienamente a tutti i suoi bisogni esistenziali e spirituali. La scienza non può sostituire la filosofia e la rivelazione rispondendo in modo esaustivo alle domande più radicali dell'uomo: domande sul significato della vita e della morte, sui valori ultimi e sulla stessa natura del progresso.
(…) ”urge recuperare e riproporre il vero volto della fede cristiana, che non è semplicemente un insieme di proposizioni daaccogliere e ratificare con la mente. E’ invece una conoscenza vissuta di Cristo, una memoria vivente dei suoi comandamenti, una ‘verità da vivere’” (Veritatis Splendor, n.88).
Strumento provvidenziale per un rinnovato impulso missionario sono i Movimenti ecclesiali e le nuove Comunità; accoglieteli e promuoveteli nelle vostre Diocesi, poiché lo Spirito Santo si serve di loro per risvegliare e approfondire la fede nei cuori e proclamare la gioia di credere in Gesù Cristo
26/5/06
(...) Dio è la nostra origine e la nostra destinazione, e Gesù è la via. Il percorso di questo viaggio serpeggia- come quello dei nostri santi- attraverso le gioie e le prove della normale vita quotidiana. Non avete bisogno che io vi dica che ci sono anche delle difficoltà: comportamenti e modi di pensare che soffocano la speranza, strade che sembrano condurre alla felicità e alla soddisfazione , ma che finiscono solo in confusione e angoscia.
(9 novembre 2006, ai Vescovi della Svizzera)
Ancora, quindi, il tema “Dio”.
Mi è venuta in mente la parola di s.Ignazio “Il cristianesimo non è opera di persuasione, ma di grandezza” (Romani 3,3).
(20 Febbraio '09)
(...)
Vogliamo vedere che cosa ci dice san Paolo con questo testo:”Siete stati chiamati alla libertà”.
LA LIBERTA' in tutti i tempi è stata il grande sogno dell'umanità, sin dagli inizi, ma particolarmente nell'epoca moderna.
Sappiamo che LUTERO si è ispirato a questo testo della Lettera ai Galati e la conclusione è stata che la regola monastica, la gerarchia, il magistero, gli apparvero come un giogo di schiavitù da cui bisognava liberarsi.
Successivamente , il periodo dell'Illuminismo è stato totalmente guidato, penetrato da questo desiderio di libertà, che si riteneva di aver finalmente raggiunto.
Oggi, 16 aprile 2010, le parole che il Papa ha detto al funerale di Padre Spidlik per ricordarlo.
Alcune cose mi hanno colpito molto.
(...)
Padre Spidlik scelse come motto per il suo stemma cardinalizio la frase : "ex toto corde" cioè : con tutto il cuore.
Questa espressione del Deuteronomio , si riferisce al modo in cui Israele deve amare il suo Dio.
Scegliendo questo motto, il nostro venerato fratello poneva , per così dire, la sua vita dentro il comandamento dell'amore, la inscriveva tutta nel primato di Dio e della carità.
Ma c'è un altro simbolo che sicuramente Padre Spidlik aveva presente.
Sempre a partire dalla radice biblica, il simbolo del cuore rappresenta, nella spiritualità orientale, la sede della preghiera, dell'incontro tra l'uomo e Dio, ma anche con gli altri uomini e con il Cosmo.
Non avrebbe trionfato il Terzo Reich, ci ricorda Ratzinger con le parole di Guardini, se l'università tedesca non avesse conosciuto il suo "sfacelo" dovuto alla rimozione della questione della verità da parte dei modelli accademici dominanti: "Guardini prese posizione, all'epoca, con un trasporto implorante che di solito sembrava essergli del tutto estraneo, contro la politicizzazione dell'università e la sua penetrazione da parte della regia dei partiti, delle chiacchiere delle assemblee, del chiasso della strada.
E ha gridato ai suoi ascoltatori: "Signore e signori: non permettetelo! Si tratta di qualcosa che riguarda ciò che è comune a tutti noi, la storia futura".
(...)
“Cieli e terra passeranno, la mia parola non passerà mai” (Salmo 118). Umanamente parlando la parola, la nostra parola umana, è quasi un niente nella realtà, un alito. Appena pronunciata scompare. Sembra essere niente. Ma già la parola umana ha una forza incredibile.
Sono le parole che creano poi la storia, sono le parole che danno forma ai pensieri, i pensieri dai quali viene la parola. E' la parola che forma la storia, la realtà. Ancor più la parola di Dio è il fondamento di tutto, è la vera realtà.E per essere realisti, dobbiamo proprio contare su questa realtà. Dobbiamo cambiare la nostra idea che la materia, le cose solide, da toccare, sarebbero la realtà più solida, più sicura.
"GESU’ E’ IL SIGNORE: EDUCARE ALLA FEDE, ALLA SEQUELA, ALLA TESTIMONIANZA"
E’ importante soffermarci innanzitutto sull’affermazione iniziale: "Gesù è il Signore".
La ritroviamo già nella solenne dichiarazione che conclude il discorso di Pietro a Pentecoste, dove il primo degli Apostoli ha detto: ”Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio a costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!”
Analoga è la conclusione del grande inno a Cristo contenuto nella Lettera di Paolo ai Filippesi: ”Ogni lingua proclami che Gesù è il Signore, a gloria di Dio padre!”
OMELIA DURANTE LA SANTA MESSA
(Piazza del Santuario di Altötting)
Lunedì, 11 settembre 2006
Cari confratelli nel ministero episcopale e sacerdotale!
Cari fratelli e sorelle!
Nella prima lettura, nel responsorio e nel brano evangelico di questo giorno incontriamo tre volte, in modo sempre diverso, Maria, la Madre del Signore, come persona che prega. Nel Libro degli Atti la troviamo in mezzo alla comunità degli Apostoli che si sono riuniti nel Cenacolo e invocano il Signore asceso al Padre, affinché adempia la sua promessa: "Sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni" (At 1,5). Maria guida la Chiesa nascente nella preghiera; è quasi la Chiesa orante in persona. E così, insieme con la grande comunità dei santi e come loro centro, sta ancora oggi davanti a Dio ed intercede per noi, chiedendo al suo Figlio di mandare nuovamente il suo Spirito nella Chiesa e nel mondo e di rinnovare la faccia della terra.
(...)
Il contesto culturale , il contesto mediatico, oggi offre tutt'altro che la strada verso Cristo.
Esso, SEMBRA proprio RENDERE IMPOSSIBILE VEDERE CRISTO come centro della vita, come Gesù ce la mostra.
Tuttavia mi sembra anche che molti sentano sempre più l'insufficienza di tutte le offerte che circolano, di questo stile di vita che , alla fine, lascia vuoti.
Silenzio e contemplazione-caratteristica di S. Bruno- servono per poter trovare nella dispersione di ogni giorno questa profonda, continua unione con Dio. Silenzio e contemplazione:la bella vocazione del teologo è parlare. Questa è la sua missione: nella loquacità del nostro tempo, e di altri tempi, nell’inflazione delle parole, rendere presenti le parole essenziali. Nelle parole rendere presente la Parola,la Parola che viene da Dio, la Parola che è Dio.
Venerdì 19 Giugno 2009
(...)
Come dimenticare che nulla fa soffrire tanto la Chiesa, Corpo di Cristo, quanto i peccati dei suoi pastori, soprattutto di quelli che si tramutano in “ladri di pecore”(Gv 10,1ss.), o perché le deviano con le loro PRIVATE dottrine, o perché le stringono con lacci di peccato e di morte?