“Non si parte da un’analisi della realtà mondana, comunque condotta, per riuscire a comprendere come debba essere la Chiesa; né si parte dai gusti e dai problemi dei nostri contemporanei, per stabilire cosa sia l’Eucarestia e come vada celebrata.
Sarebbe una metodologia con qualche rischio: quello di sovrapporre le nostre prospettive al disegno del Padre, mentre è dalla conoscenza del dono di Dio che tutto ci viene rivelato, anche l’uomo, anche le sue vere aspirazioni, anche ciò che va fatto a favore dell’uomo”.
11 Gennaio ’76, Ordinazione a Vescovo:” Passa sul nostro mondo una nube cupa, che pare faccia una otte senza stelle.
La verità e le certezze sono scomparse.
I principi morali, ancorati alla struttura stessa della natura umana, disconosciuti.
Va affermandosi una cultura radicata in quel secolarismo che pretende trovare tutta la spiegazione del mondo nel mondo, tutta la spiegazione della storia nella storia, tutta la spiegazione dell’uomo nell’uomo”.