controllo dei candidati episcopali. Tale accordo avrebbe dovuto unificare la Chiesa in Cina, portando l’Associazione Patriottica Cattolica Cinese, riconosciuta dallo Stato, in comunione con la Santa Sede e unificarla con la Chiesa sotterranea fedele a Roma. I critici sull’accordo, tra cui il card. Zen, avevano avvertito che la Chiesa sotterranea non sarebbe stata sufficientemente protetta dagli sforzi del governo cinese di imporre la sua ideologia a tutte le religioni del paese, incluso il Cattolicesimo.
Un rapporto della Commissione del Congresso USA sulla Cina, pubblicato a gennaio, evidenzia che nel corso del 2019 (anno di riferimento) in Cina si sono intensificate le violazioni dei Diritti Umani e la persecuzione dei Cattolici è peggiorata in seguito all’accordo Vaticano-Cina.
“La Chiesa è sempre di più perseguitata”, ha detto Zen, “sia la Chiesa ufficiale che quella sotterranea”. La Chiesa sotterranea, ha detto, “è destinata a scomparire”, poiché i vescovi più anziani fedeli alla Fede stanno morendo e non vengono nominati nuovi vescovi, il che significa che non è possibile ordinare nuovi sacerdoti.
E poi questa notizia che ci giunge nel momento solenne della celebrazione della Pentecoste.
Desidero unirmi al dolore e smarrimento che in questo momento stanno sommergendo i nostri fratelli nella fede , laggiù, nella Terra del Sole Nascente.
In soli due giorni, quasi tutto il personale ecclesiastico della prefettura apostolica di Xinxiang è stato azzerato con un’operazione delle forze di polizia della provincia dell’Hebei. Ieri 21 maggio è stato arrestato il vescovo mons. Zhang Weizhu; il giorno prima sono stati arrestati sette sacerdoti e 10 seminaristi
Il 20 maggio, nel primo pomeriggio almeno 100 poliziotti della provincia dell’Hebei - da Cangzhou, Hejian, e Shaheqiao - hanno circondato l’edificio usato come seminario diocesano a Shaheqiao (Hebei). Xinxiang, infatti, usava come seminario una piccola fabbrica di proprietà di un cattolico dell’Hebei. La polizia è penetrata nell’edificio e ha arrestato quattro sacerdoti, insegnanti del seminario, e altri tre sacerdoti che svolgono lavoro pastorale. Insieme a loro sono stati arrestati 10 seminaristi che ricevevano lezioni nella fabbrica.
Seguendo le direttive dei Nuovi regolamenti sulle attività religiose, la fabbrica è stata chiusa e il direttore dell’impresa è stato arrestato. La prefettura apostolica di Xinxiang non è riconosciuta dal governo cinese. Per questo, tutte le attività di sacerdoti, seminaristi e fedeli sono considerate “illegali” e “criminali”.
Dopo il raid, i poliziotti hanno sequestrato tutti gli effetti personali dei sacerdoti e seminaristi.
Dato l’enorme dispiego di forze di polizia, si pensa che il raid sia stato programmato da tempo. Le autorità civili ritengono che vi siano altri seminaristi che sono riusciti a fuggire e li stanno cercando nei dintorni.
La pubblica sicurezza e la polizia stanno andando di casa in casa alla loro ricerca. Se scoprono che vi sono segni riconducibili alla fede cattolica (croci, statue, immagini sacre, foto del papa, ecc.), i possessori vengono multati e gli oggetti sequestrati e distrutti.
Secondo molti osservatori, dalla firma dell’Accordo provvisorio fra Cina e Santa Sede, la persecuzione contro i cattolici - specie quelli non ufficiali - si è accresciuta. L’Accordo riguarda solo la nomina di nuovi vescovi, ma aveva come premessa che il resto della situazione della Chiesa rimanesse in stand-by, in attesa di affrontare i problemi con il dialogo fra le due parti. Invece le forze di polizia hanno messo vescovi agli arresti domiciliari, comminato multe altissime ai fedeli, cacciato parroci dalle chiese, arrestato sacerdoti e seminaristi. Per molti fedeli “l’Accordo è stato tradito”.
Mons. Giuseppe Zhang Weizhu, 63 anni, è stato ordinato vescovo nel 1991 e ha subito diverse volte periodi di prigionia. La prefettura apostolica di Xinxiang ha 100mila fedeli.