"Ed ecco la mia vita
Giunta sino all’orlo
Come un vaso d’alabastro
Infrango innanzi a Te"
Boris Pasternák
Le cose un po’ raccapriccianti, sono tante, come tutti ben sappiamo.
Nella mia vita, personalmente, non ne sono certo mancate.
Copio qui sotto un articolo di Massimo Fini del 19 aprile 2022, che ritengo centri perfettamente tutto il pandemonio suscitato dalla vicenda russo-ucraina.
Avrei dovuto pubblicarlo prima giacché appare un po’ ‘datato’, ma rimane comunque perfettamente calzante.
A Maria che mi telefona per chiedermi cosa intendevo quando, due settimane fa, scrivevo che don Giussani ci ha regalato una mappa del Tesoro e poi se ne è andato, portandosi via le chiavi del medesimo, vorrei rispondere con queste poche righe.
Quando, oggi, in un messaggio augurale di Pasqua, mi son vista arrivare la frase classica sulla pace che la Pasqua dovrebbe portare a noi e al mondo intero, non ho potuto fare a meno di rispondere - ma non è una genialata mia, erano parole di Giovanni Paolo II, e, in genere, della Chiesa fin dalla sua fondazione che senza, verità, ‘pace’ è una parola vuota e ipocrita come vuote e ipocrite sono le fakes news che ci vengono servite quotidianamente da media e mainstream.
Una delle cose più belle e che più mi fanno riflettere in questo mese di Aprile è ricevere i video dei miei due nipotini più piccoli che iniziano a camminare.
Dopo tanta Ucraina, dopotutto il chiasso infernale e le infernali corse al riarmo senza senso, infine stiamo pure sempre preparandoci alla Pasqua (forse).
Di Giovanni Lazzaretti
***
Non so se era l’unica via percorribile, ma la fine dell’URSS fu “fatta male”. Trasformare delle ripartizioni amministrative in Stati sovrani era forse un esito inevitabile, ma creava problemi immensi: creazione di eserciti, creazione di una politica estera, infrastrutture di uno Stato unitario che si sbriciolavano (pensiamo agli armamenti nucleari che si dovettero traslocare) e andavano ripensate.
“Lavrov, il ministro degli esteri russo, ha detto a chiare lettere che il problema della pace con l’Ucraina non passa solo dalle relazioni e competizioni tra russi e ucraini, ma tra russi ed americani, via ucraini.
Le guerre portano con sé sempre delle cose profondamente negative.
A me, questa ultima scoppiata per colpa della malafede occidentale, in Ucraina, sinceramente ha portato soprattutto due grandi cose positive:
27/02/2022
10 anni fa esatti, anzi 10 anni e un mese fa, avendo programmato una visita ad un’amica, mi aggiravo, avvolta da un magico e gelido candore, per la città attualmente sulla bocca di tutti: Kiev.
Nel coro generale di celebrazioni per il trentennale di Tangentopoli, evento epocale scoppiato con Mario Chiesa sorpreso a gettare l’anticipo di una mazzetta nel WC del suo ufficio al Trivulzio, il 17 febbraio del ’92, pare ci si sia dimenticati di alcuni altri trentennali, non meno rilevanti per la nostra storia patria recente: il 12 Marzo veniva freddato, da Cosa Nostra, Salvo Lima, fedelissimo di Andreotti, poi, il 23 Maggio a Capaci, la strage di Falcone, la moglie e la scorta.
Mi hanno colpito - e perciò lo riproduco - la sensibilità e l’acutezza di giudizio di Ferdinando Camon nel suo articolo dell’11 febbraio u.s. sul Fatto quotidiano, e del Fatto stesso che lo ha pubblicato.
Non è infatti un quotidiano che solitamente mostri molta passione per la Chiesa, quella vera, intendo.
Ho lavato accuratamente tutte le erbe ed erbette che la mia amica con l’orto mi ha regalato per fare il ripieno dei ravioli.
Le ho appunto lavate quanto più accuratamente mi era possibile e poi, ovviamente, le ho gettate in pentola a bollire.
Aleksandr Solženicyn
"Un tempo non osavamo fiatare, neppure bisbigliare. E adesso scriviamo per il «Samizdat», lo leggiamo, e ritrovandoci nei fumoir degli istituti di ricerca diamo sfogo al nostro malcontento: Quante ne combinano quelli, dove ci stanno portando!
Riflettendo sulla ‘inevitabile’ ascesa/direzione Colle - di Draghi a cui stiamo assistendo in questi giorni, non posso fare a meno di ripensare all'intervista di Ferruccio Pinotti ad Aldo Giannuli del 22 aprile 2021:
"Il nuovo assetto mondiale che andava creandosi nel primo dopoguerra, ha portato cattolici e laici, antagonisti storici nell’epoca dell’Italia unita, alla spartizione di potere in funzione anticomunista.
"Con buona pace di Veritatis splendor e della nostra tristezza spirituale": queste le parole sgorgate dal profondo del cuore all’autore dell’articolo che riporto questa settimana: un’ennesima denuncia della mala pianta gesuitica, cioè del tentativo di rincorrere il mondo nel suo limite anziché da questo limite aiutarlo a rivolgersi con più decisione che mai alla verità.
È un’operazione che si ripete ogni anno.
Prima, verso L’Immacolata - 8 dicembre - molti, come me, lo montano (adornandolo/decorandolo/illuminandolo), poi, dopo l’Epifania che ‘tutte le feste si porta via’, si smonta, si raccolgono i ninnoli vari in scatole che li proteggano avvolti in carta velina, e si ripongono in attesa del Natale che verrà.
Il Decreto Generale del 3 giugno 2021 (di poco precedente il Motu Proprio del 16 luglio 2021 con cui si tenta da parte del vaticano di imbavagliare i fedeli che celebrano secondo la Messa di sempre), porta in luce il filone che ha serpeggiato sempre, da dopo il Concilio in qua, attraverso il Gesuitismo criptoprotestantico di cui lo stesso Von Balthasar, gesuita egli stesso, dovette far le spese prima di tutti.
Nel pieno delle feste di Natale è un po’ strano pensare a un’isoletta, ad un luogo di tuffi e bagni al mare.
Era così piena la Galleria Vittorio Emanuele di Milano vista oggi in televisione, così pressate le persone che vi ci si muovevano, così tribolata la reporter per aprirsi un varco in mezzo alla folla che rumoreggiava in piazza Duomo che, improvvisamente mi son scoperta a pensare se anche Cristo,
Ho riaperto per caso un cassetto colmo di vecchie cose e ho trovato quanto scrissi per la rivista Tempi anni addietro con il titolo propostomi da Amicone, “Tra entusiasmo sacro e debolezza di giudizio”.
L’Università Cattolica è stata ufficialmente fondata il 7 dicembre 1921, domani cento anni fa.
Non era il grandioso complesso di edifici che conosciamo oggi.
È rimasta sola la figlia di Sion
come una capanna in una vigna,
come un casotto in un campo di cocomeri
come una città assediata”.
Isaia, 1, 1-18
L’attenzione dei giornali di queste ultime settimane è stata colta da una vicenda drammatica e inquietante legata al bio-business della maternità surrogata, in cui la generazione dei figli assume connotati sempre più simili alla produzione di merci che possono essere ordinate à la carte, e a cui si può, eventualmente, anche rinunciare pagando una penale.
Quando poco meno di un mese fa leggevamo sui vari media online del decesso di Luigi Amicone, appena sessantacinquenne, trovavamo varie cose, più o meno commoventi e sincere su di lui.
È un giorno di vento bestiale.
Bora.
Tira da Nord e spazza tutto quanto incontra sulla sua strada, con una forza ed una violenza che rende quasi impossibile aprire le persiane.
“Davanti alla potenza e alla divinità di Dio e allo splendore della sua bontà, particolarmente visibile nel sacramento dell’Eucaristia, si addice, infatti, che tutti nutrano e manifestino quel senso dell’adorabile maestà di Dio, che hanno ricevuto attraverso la passione salvifica del Figlio Unigenito.
Caro Luigi,
oggi è il giorno del tuo funerale, e io sono qua nel paesino di mare dove anche grazie a te sono finita a vivere.
All'appello alle fotografie che ricordano la nostra estate ha risposto Anna.
E io le sono grata.
Con il consueto piglio terrificante il Papa attuale ha dato il via ai lavori della Congregazione Generale dei vescovi in Vaticano.
Il tema, in linea con la cripto (ma neanche poi tanto cripto) protestantizzazione della Chiesa cattolica, è la ‘sinodalità’ nella Chiesa.
Caro Pier,
leggo, su un sito internet, per caso solo oggi della tua dipartita.
Te ne sei andato il 15 settembre scorso.
Tutto d’un tratto mi sei tornato in mente, con quei tuoi occhi grandi un po’ velati di timore, lì in quella libreria accanto santa Maria delle Grazie, dove per l’ultima volta ci siamo incontrati, al tempo dell’infuriare giudiziario su di me e la mia famiglia.
“Era il 1958, ascendeva al soglio pontificio - bonario, tollerante, arguto ma forse anche confuso e confusionario - angelo Roncalli, Giovanni XXIII”.
Nel breve commento che accompagna il motu proprio Traditionis custodes il Pontefice non avanza scrupoli dottrinali, non mette cioè in discussione l’ortodossia del rito preconciliare, ma ne denuncia «l’uso strumentale» che se ne farebbe, «sempre di più caratterizzato da un rifiuto crescente non solo della riforma liturgica, ma del Concilio Vaticano II, con l’affermazione infondata e insostenibile che abbia tradito la tradizione».
Questi due testi, assieme ad altri, sono stati raccolti in un volumetto dal titolo “La Chiesa del Concilio”, uscito nel novembre 1985 per i tipi di ISTRA, Istituto Studi per la Transizione, genialmente ideato tempo fa, da alcuni studiosi appartenenti ad un’area vicina a Comunione e Liberazione.
Ho pensato di chiudere la ‘produzione’ dell’anno (tra poco mi metterò in modalità stand by, per il caldo e - si spera - un po’ di vacanza) con questo appello /difesa /invocazione che giunge d’Oltralpe, dalla Francia, dove il Priore di un monastero benedettino si spende per richiamare alla lucidità e alla vera carità verso Dio, tutelando la bellezza del rito a Lui dovuto.
Ci fu un tempo in cui il Trascendente, pur ponendosi come assoluto, cioè qualcosa che, se c’è, non c’è altro che conti veramente, non rappresentava una minaccia.
"Tutta la vita di una società, le decisioni politiche e personali, possono fondarsi su una dittatura del falso, cioè di quel modo in cui le cose vengono rappresentate e riferite, in luogo della realtà stessa.
Secondo taluni che ci è dato ascoltare, all’interno della Chiesa oggi, le differenze contano tantissimo.
Sono da rispettare e valorizzare senza mezzi termini.
Grazie alle ultime guerre fratricide tra magistrati, capita di vedere in TV la faccia di PM che mai più avresti pensato di rivedere.
Ci sono giorni, come questi, che la bella stagione è indecisa se uscire allo scoperto o no, lancia delle avvisaglie del suo arrivo, tutti si spogliano, taluni si avventurano a mettersi in acqua nel mare anche se poi se ne scappano rapidi, e poi così come sembrava che fosse caldo ritorna il vento gelido dell’Est.
Nelle sue ‘Memorie di un figlio del secolo’, de Musset, a metà dell’800, esattamente come chiunque di noi all’inizio del secondo Millennio, è a disagio.
Al centro di Piazza San Pietro troneggia una tensostruttura metallica, frettolosamente decorata con una luce tubolare, sotto la quale si ergono, inquietanti come totem, poche orribili statue che nessuna persona dotata di senso comune oserebbe identificare con i personaggi della Natività.
Nell’ennesimo e, per ora, ultimo messaggio agli italiani del presidente del Consiglio, c’è stato il riconoscimento che “Natale non si può sottovalutare”.
In un determinato momento storico, si è pensato di poter “tornare alla semplicità dei Vangeli”, ritenendo che fosse ora di spolverare via da essi la patina dorata del dogma.
Ci si è poi accorti, però, che così la figura di Gesù nei Vangeli dovrebbe ridursi a quella di un compiacente filantropo.
condivido pienamente
di Aldo Maria Valli
“Vorrei spiegare in due parole perché continuerò a recitare il Padre nostro dicendo “e non ci indurre in tentazione” e quindi non adotterò la nuova traduzione secondo la quale dovrei dire “e non abbandonarci alla tentazione”.
“Forse l’altro ci è dato come qualcosa che continuamente scompare”.
Sotto uno stesso cielo, quindi abitando dalla stessa parte del mondo, accade, talora, di vedere cose completamente diverse.
Il bello di un trasloco, per quanto orrida possa essere stata la motivazione a farlo, è che si è costretti a rivoltare cassetti, scansionare scaffali e - gettandone via parecchia - riordinare roba di vario genere.
In occasione del 4 Novembre, desidero ricordare Milano e le sue sofferenze attuali come sono capace, parlando di san Carlo che-di sofferenza dovute a flagelli epidemici - ne visse esperienza diretta.
A Milano stava per iniziare, due giorni dopo, il ‘coprifuoco’.
(da F. Perretta)
La regione caucasica del Nagorno-Karabakh, da sempre abitata da popolazioni armene, fu arbitrariamente sottomessa all’Azerbaigian nel 1923 da Stalin, con finalità evidentemente anticristiane.
"È inoltre uno strumento etico, in quanto consente di evitare momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze".
Girovagando d’estate per il mondo, può infine capitare di trovarsi a Cascia.
L’università Cattolica si fa promotrice di un convegno su "Migranti ed appartenenze religiose" per scoprire così "La religione del migrante come sfida per la società e per la Chiesa".
“Credo che, prima di tutto, volessi esser parte di qualcosa” (Edward Snowden, Errore di sistema, Tea ed.,2020)
Avevo già scritto tutto, quando poche ora fa, inaspettatamente, mi è giunto dalla Spagna un messaggio WhatsApp con foto.
Ed allora riapro per aggiungere questo.
«San Tommaso non ha interpretato la parola di Dio alla luce della scienza del suo tempo, ma la scienza del suo tempo alla luce della parola di Dio».
Riportiamo - condividendolo per intero e ringraziando per la sua acutezza e chiarezza l’autore - l’articolo di commento per la chiusura del Meeting di Rimini 2020 pubblicato da Stefano Fontana sull'ultimo numero del Bollettino del Van Thuan Observatory per la Dottrina sociale della Chiesa.
Nell'arco di pochi giorni, nel cuore di questa estate fluttuante, oltre che nel sudore, nel disinfettante, ben due mamme di due amiche se ne sono andate per sempre.
Un cappuccino come tanti bevuti nei bar, per esempio di casa tua, a Milano, acquista subito un tono di stupefacente bellezza e commozione se bevuto, per esempio, in un container - prefabbricato dal tono vagamente tirolese, però, a Norcia. Più precisamente nelle ‘casine di legno fuori delle mura’ dove - come indicato da cartelli e cartelloni sparsi in città sulle rovine “ci siamo trasferiti causa terremoto”.
Non penso proprio che Leonardo Sciascia abbia mai conosciuto personalmente, ovvero si sia mai intrattenuto a disquisire su questioni liturgiche con i Cardinali Ottaviani e Bacci.
Nel corso dei traslochi - dovendo rimettere a posto le cose strappate dal loro naturale contesto dentro cui, ormai, si riconoscevano - capita di imbattersi in scatole e scatoloni di fotografie.
Talora, improvvisamente, una cosa bella con cui ci stiamo impegnando, avventurosamente o meno, ma con passione, si trasforma per chissà quale strana magia, nell'opposto esatto di quanto credevamo di stare avendo tra le nostre mani.
Era una domenica mattina ed io - come al solito - mi accingevo a partecipare alla Messa delle 8, e - come al solito - mi attendevo una ormai consueta celebrazione per persone anziane o deluse dalla vita.
Molto colpita dalla consueta precisione e acutezza di giudizio di Gotti Tedeschi, desidero riproporre stralci di una sua recente intervista concessa a Samuele Ceccotti.
(di Edward Pentin)
"Alla Conferenza del Cairo su ‘Popolazione e sviluppo ’ (1994) e, poi, in quella di Pechino sulla donna (1995) il presidente della delegazione della Santa Sede, card. Martino, Osservatore permanente all’ONU, portava avanti una linea di netta opposizione alle direttive ONU, allora ampiamente sostenute da USA e Unione Europea.
“Né più nel cor mi parlerà lo spirito
delle vergini Muse e dell’amore
unico spirto a mia vita raminga”
Foscolo, I sepolcri
Secondo un servizio trasmesso su Focus TV sussiste un grosso problema ora che, importandoli dall’Europa del Nord, un trio di bufali verrà ‘costretto’ ad essere libero in un territorio scelto ad hoc sui Carpazi.
Non sapendo se questa sarà una Fase due o un ritorno a Fasi meno uno addirittura, lo scoraggiamento cammina fianco a fianco della legittima esultanza per avere ricevuto il ‘condono’ dai domiciliari.
Lunedì 27, quando questo ‘articoletto’ uscirà sulla home page, anch'io sarò uscita.
Di casa. Dopo due mesi esatti.
La madre stava per morire.
Se Pirandello non parlava della sua propria, ma di quella del protagonista della sua novella, pochissimo cambiava.
Ma Cristo è veramente risorto.
Dedico la home page della settimana di Pasqua per ricordare e riflettere - attraverso uno scritto di Stefano Fontana - su una personalità particolarmente importante tra quanti hanno creduto e testimoniato che ‘Cristo è veramente risorto’.
Il breve spazio concesso per arraffarsi un po’ di sole (almeno per coloro i quali - come me - non dispongono di terrazzi con affaccio sud) è sufficiente per accorgersi che il cielo è splendido, col suo azzurro soffuso di letizia: è, infatti, Primavera.
Basta un articoletto in fondo pagina di un giornale che - come tanti altri reclusi di oggi - ti compri per ‘evadere’ dal recinto casalingo in cui - non essendo neppure casa tua - ti sei venuta a trovare e, di colpo, anziché attraverso una banale finestra, l’evasione ti risucchia in un vortice profondo.
Voglio premettere a tutto quanto posso aver ‘inventato’ questa settimana per la home page, la mia scoperta.
Il titolo scelto altro non è che un prestito, che mi prendo la libertà di concedermi, dal titolo di un piccolo libretto edito nel 1987.
Un pensiero in questi giorni alle persone fragili. Può essere un fratello o il figlio di un'amica in comunità terapeutica, le visite nelle quali sono state sospese. E può essere la mitica fascia over... l’anagrafica dei cui morti, secondo i media, dovrebbe rallegrarci.
Non ho nessuno/a parente e/o amico in quel di Codogno.
E nemmeno in quella che viene definita la zona rossa.
L’ignoranza non è quella di chi ha poche nozioni.
L’ignoranza è quella di chi si ostina a ritenere che oltre le proprie poche nozioni, altro non ci sia.
Quando ancora andavo a sciare, e fin dai primissimi tempi, la cosa che più mi piaceva - oltre a saltare le cunette - era il dérapage con cui, non solo spruzzavo neve a destra e manca imbiancando mia madre in ansia a fondo pista, ma intervenivo sulla monotonia della direzione imposta dall’ovvietà del piano inclinato.
Tra le bancarelle che ogni mese si espandono sotto casa, questa volta troneggia una bella porcellana raffigurante un viso di pagliaccio.
C’era un tramonto di quelli che spesso - almeno qui - si vedono belli.
Qualche volta, per caso, ci accade di “assistere alla nostra assenza”.
di Costanza Miriano (dal suo blog, in data 29 novembre 2019)
Il titolo della nostra conferenza sono le minoranze creative.
Non mi ero mai resa conto quanto quei film, americani tutti basati sulla fuga dal Natale e che bollavo parto di puro nichilismo protestantico, cogliessero una drammatica verità sino a quando, uscendo di casa negli
ultimi giorni, non mi sono imbattuta per pomeriggi interi in un blocco forzoso della circolazione a causa di un Babbo Natale comodamente seduto davanti al portone.
Il vero Re pacifico, il Principe della pace, Colui che doveva insegnarla durante la vita e lasciarla in eredità dopo la morte, volle che la sua nascita fosse preceduta da quella pace universale in cui il mondo riposava sotto il regno di Augusto. «Se guardiamo la storia - nota san Girolamo - troviamo che in tutto il mondo dominò la discordia fino all'anno 28 di Cesare Augusto.
Alcuni si liberano del problema delle proprie azioni, delle scelte fatte e - soprattutto - degli esiti non proprio gratificanti di esse, semplicemente negandole. La negazione, non tanto di una cosa, di un errore, ma la negazione come stile di vita: negare che diventa come respirare.
Per gli Ambrosiani, con i quali ho celebrato il Natale per 41 anni della mia vita, è già Avvento.
Ci son tre donne a cui penso spesso soprattutto in questo buio mese dedicato ai morti, Novembre.
(…) In accordo col mio passato comincio con la Congregazione per la Dottrina della Fede, o meglio, col tema della FEDE.
Era pochi giorni fa che leggevo, senza riuscire a non tornarci su continuamente, quel passo di Apocalisse 5:
”E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e sul lato esterno, sigillato con sette sigilli.
Quando consegnerò le chiavi della mia adorata casa a chi verrà a porle i sigilli e togliermela per sempre, lei sarà bellissima.
In linea con quanto Pubblicato la settimana scorsa, e come possibile intelligente completamento, riportiamo un articolo di Vanzini apparso nell’Agosto 2002. Apparso sul bellissimo blog di Costanza Miriano
L’ultima volta in libreria, proprio accanto ad un improbabile volume nientemeno che di Marcione, esposto non tra i testi di antichità di erudizione ecclesiastica, ma spacciato come una golosa new entry (ed infatti ben si accostava a tutto il ciarpame criptoprotestantico dispiegato a piene mani da quella che un tempo era una libreria cattolica), avevo sbirciato tra le pagine di un testo dedicato alla comunicazione di Edoardo Lombardi Vallauri, ”La lingua disonesta”.
Entrare a comperare un libro nella libreria delle granitiche certezze e buona stampa della propria giovinezza, Vita e Pensiero in Università Cattolica, e non capire più che giorno è / che anno è / che posto è e soprattutto cosa diavolo sia successo nel breve (forse) volgere di tempo in cui hai avuto da fare con un po’ di questioni fastidiose e, perciò, tanto tempo per leggere e comperare libri non ne avevi...